"Un pomeriggio abbiamo presentato un altro partecipante del gruppo: dovevamo “pubblicizzarlo”, mettere in evidenza le sue caratteristiche principali creando una sorta di poesia/filastrocca. Un’altra volta siamo stati messi a contato con i nostri genitori in maniera indiretta: dovevamo rispondere a delle domande, per esempio raccontare qualcosa che non siamo mai riusciti a dire loro. La volta dopo abbiamo trovato le loro risposte alle nostre stesse domande; dopodiché gli abbiamo scritto una lettera. È stato un momento importante di confronto intimo e al tempo stesso delicato". L’Accademia è di certo un luogo dove acquisire maggiore sicurezza: l’anno prossimo andrò a studiare Psicologia a Trento; credo che questo percorso mi abbia dato il coraggio di prendere questa decisione; prima dell’Accademia, prima di Francesca e Margherita non so se ci sarei riuscita".